WILIER K2

Questa è una bicicletta indubbiamente speciale: realizzata da Marco Bonfanti, titolare della ditta C4 – www.c4carbon.it, appositamente per Marco Pantani.
A differenza delle altre biciclette usate fino a quel momento dal Pirata, questa, prodotta in carbonio monoscocca, necessitava innanzitutto della realizzazione di un modello e relativo stampo per la produzione. Inoltre, la stratificazione e la direzionalità delle fibre sono state studiate per offrire al Pirata un telaio che avesse il miglior rapporto tra peso e prestazioni.
Come molti appassionati del settore sanno, Marco Bonfanti è stato precursore nella produzione di telai monoscocca in carbonio, l’azienda C4 infatti fu  fondata nel lontano 1986, quando i telai di bici erano costruiti perlopiù con tubi di acciaio saldati tra di loro ed anche l’alluminio era usato solo
da pochissime aziende.
Bonfanti però aveva già intuito che questo materiale composito aveva delle enormi potenzialità, sebbene il pubblico del settore fosse poco incline ad accettare questa novità, forse perché troppo in anticipo sui tempi.

Durante la stagione 2002, solo Marco Pantani corse in sella ad una Wilier Karbon 2, telaio bello ed innovativo per l’epoca, mentre tutti gli altri compagni di squadra pedalavano su delle Wilier Izoard realizzate in alluminio.

Ironia della sorte vuole che Marco Bonfanti, prima di intraprendere la sua propria attività, fosse dipendente presso la Bianchi, marchio associato per eccellenza a Pantani, forte della doppietta Giro/tour del 1998 e sicuramente degli anni che poi si rivelarono i più memorabili per il Pirata.

C’è da dire che Marco Pantani aveva già provato in precedenza un altro telaio prodotto da C4, grazie alla sua amicizia con Oscar Pelliccioli. Questi infatti quando era in forze nella Squadra Polti, nel 1994, correva con bici Fausto Coppi Lugano 53, telai scaturiti dalla mente geniale di Bonfanti.
Durante questa prove e confrontandosi con l’amico Oscar, Marco si convinse della bontà e dell’efficienza dei telai in carbonio, che si dimostravano molto più reattivi della concorrenza e permettevano anche di ottenere una bici molto più scorrevole.

Tornando alla bici che Marco utilizzò durante la sua penultima stagione, essa deriva da un modello che l’azienda C4 aveva già a catalogo alla fine degli anni ’90, il suo nome era EGO, aveva caratteristiche innovative per l’epoca, con una forma che potremmo definire attuale (siamo nel 2023).
Curiosa è la modalità che permise a Marco Bonfanti di diventare “terzista” per i F.lli Gastaldello (all’epoca proprietari del marchio Wilier) per quanto riguarda appunto la fornitura dei telai in carbonio, oltre che per il Pirata, anche per tutta la produzione di serie.

Successe che, durante un fine settimana nei primi mesi del 2000, il signor Gastaldello, impegnato in un giro in bici, prestò soccorso a un ciclista caduto in un fossato e sollevando da terra la bicicletta si rese conto di quanto questa fosse innovativa: la bici in questione era appunto una C4 EGO.

Ovviamente la bici realizzata per Pantani, anche se molto simile, si discosta dal prodotto realizzato per il pubblico, sia per quanto riguarda le geometrie, sia soprattutto per quanto riguarda il peso, che possiamo stimare essere circa il 25% in meno.

Pantani si innamorò subito della bici, che sembrava essere nata per i pro’: scattante, nervosa e capace di assorbire le vibrazioni grazie alla struttura monoscocca. Nonostante le geometrie marcatamente sloping e le dimensioni compatte, la bici si presenta comoda e poco stressante durante la guida.

Da notare  il piantone avanzato e fortemente inclinato (70°) e spostato in avanti di alcuni centimetri rispetto alla scatola del movimento centrale, che permette, variando la tipologia di reggisella, una maggiore adattabilità in sella.

Il carro ha una lunghezza di solo 390 mm risultando molto compatto, rendendo la bici molto reattiva e adatta alla salita.
Tra l’altro il telaio Karbon 2 dovrebbe essere il primo telaio in carbonio commercializzato da Wilier, concluso con la versione DeLuxe del 2004.

Nel listino della Wilier era presente anche una versione Replica della bici usata dal Pirata, messa in vendita presso i rivenditori Wilier ad un prezzo di quasi cinquemila euro, anche se la componentistica che veniva installata non era la stessa che Pantani utilizzò durante la stagione.
Difatti come si può notare, sulle bici del Pirata della stagione 2002, era stato installato un gruppo Shimano Dura-Ace 7700 25th, nonostante fosse un gruppo presentato nel 1998.
Da una prima ricerca sembra che la Wilier si fosse approvvigionata un certo numero di gruppi completi commemorativi (questi kit venivano venduti direttamente da Shimano completi di valigia) da proporre ai loro clienti, ma la richiesta si dimostrò sotto le aspettative, complice anche il prezzo non proprio contenuto. Si ritrovarono così ad avere ancora qualche gruppo a magazzino, ed optarono per installarlo sulle bici del Pirata, in quanto oltre che bello, visto l’utilizzo di titanio per molte più parti rispetto al 7700 standard, era anche più leggero dell’originale.